L’esigenza insoddisfatta nell’atrofia geografica
La disponibilità di opzioni di trattamento che prevengano la progressione dell’atrofia è l’esigenza insoddisfatta più importante nell’atrofia geografica.1
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Pazienti e caregiver
L’atrofia geografica è una malattia che comporta un notevole carico per i pazienti e per coloro che si prendono cura di loro. La perdita della vista può essere traumatica e incide su molti aspetti della vita economica e sociale di un paziente, tra cui le relazioni, gli hobby e le attività quotidiane.2
L’atrofia geografica è una delle cause principali di cecità legale e si stima che rappresenti fino al 20% di tutti i casi attribuiti alla DMLE.3,4
Si prevede che la prevalenza della DMLE tardiva aumenterà ulteriormente con l’invecchiamento della popolazione e che vi saranno oltre 18 milioni di casi a livello globale entro il 2040.5
GUIDA
LETTURA
VIAGGI
HOBBY
LAVORO
L’impatto emotivo ed economico sia sui pazienti che su coloro che si prendono cura di loro e il sostanziale impatto negativo sulla capacità di un individuo di svolgere attività quotidiane essenziali e piacevoli è devastante.6,7
Podcast
Ascolta la storia di Bill sulla sua vita con l’atrofia geografica
Incontra Bill e scopri la sua interessante storia. In questo podcast Bill Best racconta la sua storia su come l’atrofia geografica ha influito sulla sua vita. Bill Best è nato nel 1952 e vive in Inghilterra. Nel 1997 gli è stata diagnosticata per la prima volta la degenerazione maculare legata all’età (DMLE), che si è sviluppata in DMLE secca avanzata nel 2009.
La conversazione nel podcast è in inglese.
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“Il mio primo pensiero è stato un senso di devastazione.
La mia immaginazione andava a mille. Un sacco di domande mi attraversavano la mente; diventerò cieco?
Se sì, quando si spegneranno le luci?”
Bill Best
Una nuova indagine tra le persone affette dall’atrofia geografica rivela che questa malattia comporta un notevole carico emotivo e una perdita di indipendenza
L’Indagine conoscitiva sull’atrofia geografica (Geographic Atrophy Insights Survey, GAINS) globale (N=203), condotta da The Harris Poll e sponsorizzata da Apellis Pharmaceuticals, ha riscontrato che, per quasi 7 persone su 10 (68%) affette da AG, l’impatto del declino visivo sull’indipendenza e qualità della vita è peggiore di quanto si aspettassero.
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(35%) si è ritirato dalla vita
sociale a causa della perdita della vista
concorda che l’impatto del declino visivo sulla qualità della vita (Quality of Life, QoL) e sull’indipendenza è peggiore di quanto si aspettasse
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(77%) concordano che la vista è stata interessata
più velocemente di quanto si aspettassero
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di coloro che hanno difficoltà a riconoscere i volti si sente frustrato quando non riesce a riconoscere i volti di amici o familiari
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delle persone affette da AG concorda sul fatto che, prima della diagnosi, la perdita della vista veniva attribuita al corso naturale dell’invecchiamento
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rimpiange di non aver compreso
l’impatto irreversibile che l’atrofia geografica
avrebbe avuto sulla vista
Essere affetti da atrofia geografica può comportare un profondo costo emotivo. Tra coloro che hanno difficoltà a riconoscere i volti a causa della perdita della vista (n=61), il 90% si sente frustrato quando non riesce a riconoscere i volti di amici o familiari.* Inoltre, tra tutti gli intervistati, circa 1 su 3 (35%) si è ritirato dalla vita sociale a causa dell’atrofia geografica. Queste difficoltà spesso arrivano di sorpresa, poiché la maggior parte (77%) delle persone affette da atrofia geografica concorda sul fatto che l’impatto sulla vista avviene più velocemente di quanto previsto.
Le persone affette da AG riferiscono di sentirsi:
Nonostante queste difficoltà, le persone affette da atrofia geografica desiderano avere più materiali educativi per pazienti e caregiver (86%). Vi è un’opportunità significativa per responsabilizzarle, fornendo loro maggiore supporto per affrontare un futuro di convivenza con l’atrofia geografica.
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desidera maggiori informazioni e opzioni sull’atrofia geografica per sentirsi responsabilizzato e assumere il controllo della propria malattia
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vorrebbe che fossero disponibili più materiali educativi per pazienti e caregiver
Informazioni e materiali di supporto per i pazienti affetti da atrofia geografica e i loro caregiver
dryAMD.eu è un sito Web dedicato a fornire informazioni e supporto
alle persone affette da degenerazione maculare legata all’età (DMLE) secca avanzata o da atrofia geografica e ai loro caregiver.
Il sito Web è stato creato insieme a pazienti che vivono con perdita della vista per garantire che soddisfi davvero le esigenze delle persone affette da degenerazione maculare legata all’età.
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L’Indagine conoscitiva sull’atrofia geografica (Geographic Atrophy Insights Survey, GAINS) globale è stata sponsorizzata da Apellis e condotta da The Harris Poll tra il 12 ottobre e il 10 dicembre 2021. Per consentire agli intervistati ipovedenti di partecipare, l’indagine è stata condotta online e per telefono tra 203 partecipanti di età pari o superiore a 60 anni (età media 70 anni) residenti negli Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Olanda, Svezia, Canada e Australia che hanno riferito di aver ricevuto una diagnosi di degenerazione maculare legata all’età (DMLE) e di avere DMLE secca in almeno uno degli occhi. Dovevano inoltre aver indicato di essere affetti da degenerazione maculare legata all’età atrofica avanzata, o DMLE atrofica avanzata, da degenerazione maculare legata all’età secca avanzata/tardiva/in stadio avanzato, o DMLE secca avanzata, o da atrofia geografica (AG) in uno o entrambi gli occhi. I pazienti inclusi dovevano manifestato almeno 3 sintomi dell’AG in corso e fare/aver fatto/oppure, nonostante aver ricevuto il suggerimento da parte di un oculista, non aver fatto almeno uno dei seguenti: assumere una formulazione ad alto dosaggio di vitamine e minerali antiossidanti, smettere di fumare, mantenere un peso sano e fare regolarmente esercizio fisico, scegliere una dieta sana, gestire altre condizioni mediche, sottoporsi regolarmente a controlli della retina o indossare occhiali da sole con protezione UV. I pazienti inclusi non dovevano aver ricevuto una diagnosi di glaucoma, malattia di Stargardt o demenza, né ricevere iniezioni regolari nell’occhio interessato ogni 4-6 settimane.
Bibliografia
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EU-GA-2200013